VUNJA. Sentieri e Gruppi di Strambi

Il fanta-corso non è ancora iniziato ma già si stanno formando decine di piccoli Gruppi di Strambi (Oddship Groups) lungo i meridiani terrestri, uniti dal moto apparente del sole che scandisce gli spicchi di sonno e veglia. Da Cape Town a Copenhagen, da Addis Abeba ad Atene, dal Costa Rica al Canada creature incuriosite si stanno organizzando in autonomia. Tutti convergeranno nelle plenarie del corso, ma intanto si affacciano sui grandi temi-sentieri aperti dalla radicale ospitalità di Vunja.

Ecco alcuni degli ampi argomenti che guideranno la co-esplorazione:

Una pedagogia delle crepe: il dottor Akomolafe ha nuove cose da dire sulle crepe come luoghi di eccesso, come forze coagulative e come istigatrici di esperimenti esplorativi. Le crepe sono cose umane? In che senso il postattivismo nasce dalle crepe?

Postattivismo: il postattivismo è solo un altro confortevole “bypass” di una responsabilità reale e urgente? Come interpretare l’invito a “rallentare” in un’epoca in cui accelerare presenta istanze simultanee? A cosa potrebbe somigliare la respons-abilità ora, quando la speranza scarseggia?

Gioco: invitiamo i bambini a unirsi a noi: lavoreremo con loro e con i loro stimoli al gioco come geofilosofie dei nostri tempi.

Diventare nero: diventare nero non significa vestire una pelle nera; è il flusso, spesso pre-intenzionale/locale, dei processi che coinvolgono organismi di ogni tipo nel disfacimento della stabilità egemonica. È la coreografia della materia nel dispiegarsi della coerenza coloniale. C’è una politica diversa qui – qualcosa da considerare, da contestare, da praticare, con cui sedersi?

Trauma come cattura: in che modo i nostri discorsi sulla guarigione diventano forme di intrappolamento che rafforzano le linee di pensiero coloniali? Che riproducono corpi virtuviani? E se la nostra idea di giustizia ostacolasse la trasformazione? Quali forme corporee vengono rafforzate con i nostri impegni alla guarigione?

L’Afrocene nell’Antropocene: il “paraterraneo” è la recente concettualizzazione del dottor Akomolafe riguardo un diverso accordo collettivo che può fornire informazioni alla responsabilità odierna. Esploreremo i contorni di questo sedizioso spazio mitopoietico e come riconfigura responsabilità, privilegio e movimento.

Asé come imbarco: il dottor Akomolafe racconta una storia che fa riferimento ai flussi pre-individuali simondoniani come la vocazione al crocevia del dio trickster Èsù.

Fare santuario è coltivare nutrimento per il mostro, per le crepe.